L’assegno ASD, Associazioni Sportive Dilettantistiche, fa reddito nella formazione delle base imponibile ai fini fiscali?
Con la definizione reddito ASD si intendono i compensi erogati da un’associazione sportiva dilettantistica ad un collaboratore sotto forma di rimborsi, premi, versamenti e varie entrate correlate da un’attività lavorativa. Essendo le ASD associazioni senza scopo di lucro godono in un regime fiscale agevolato con vantaggi da conoscere prima della compilazione della dichiarazione dei redditi.
La normativa italiana disciplina i compensi erogati dalle ASD e ha introdotto diverse novità in seguito alla riforma del lavoro sportivo. Dal 2023 i redditi percepiti dai collaboratori e dipendenti sportivi dilettantistici seguono una nuova disciplina fiscale che ha rimodulato le agevolazioni. La soglia di esenzione è stata alzata da 10 mila a 15.000 euro per i compensi percepiti da atleti, allenatori e dirigenti.
Sopra i 5 mila euro sono comunque dovuti i contributi previdenziali e superando i 15.000 euro i compensi saranno soggetti ad IRPEF con progressività tipica dell’imposta sul reddito PF più al versamento dei contributi. I compensi oltre i 15 mila euro dovranno, dunque, essere riportati in dichiarazione dei redditi. Cosa comporta tutto questo per il calcolo dei redditi familiari a carico?
L’articolo 36 del DL 36/2021 stabilisce che i compensi di lavoro sportivo dilettantistico non devono essere conteggiati per definire la base imponibile ai fini fiscali entro l’importo di 15.000 euro. Per quanto riguarda l’essere o meno a carico bisogna considerare che il limite di reddito personale è di 2.841,51 euro oppure 4 mila euro per gli under 24. Concorrono a formare l’imponibile gli altri introiti diversi dai redditi ADS entro i 15 mila euro e quelli eccedenti tale somma.
Significa che se una moglie ha percepito solo compensi ASD per un valore, ad esempio, di 3.900 euro potrà essere ancora considerata a carico del marito. Se oltre questo reddito per attività dilettantistica sportiva dovesse aver ricevuto anche altre retribuzioni che superano 2.841,51 euro (o 4 mila euro se under 24) allora non potrà più essere considerata a carico.
Per quanto riguarda la compilazione del modello 730 nel caso in cui il familiare risultasse ancora a carico bisognerà che il contribuente sbarri la casella relativa alla moglie e per utilizzare le detrazioni riguardanti le spese sanitarie indicare l’importo nel rigo E1 colonna 2 Quadro E sommando le spese proprie e quelle della moglie a carico. Se, invece la moglie non dovesse risultare a carico allora i coniugi dovranno compilare due diverse dichiarazioni dei redditi o la dichiarazione congiunta qualora si soddisfino i requisiti.
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