Un titolo noto del lusso italiano sta attraversando un momento delicato. I segnali tecnici sono contrastanti, ma le valutazioni attuali iniziano a incuriosire. Il rendimento del dividendo, la solidità patrimoniale e le prospettive globali pongono un interrogativo interessante. Moncler può davvero tornare ad attirare gli investitori nei prossimi mesi?
Per chi segue da vicino il settore del lusso europeo, Moncler non è certo un nome che passa inosservato. Marchio iconico della moda italiana e protagonista assoluto nel segmento outerwear di alta gamma, negli ultimi anni ha costruito una reputazione solida tra investitori e analisti, grazie a un modello di business snello, un’ottima marginalità e una forte riconoscibilità del brand a livello globale. Tuttavia, il 2024 ha portato con sé sfide inaspettate, legate sia alla congiuntura macroeconomica che a fattori settoriali come il rallentamento dei consumi in Asia, l’aumento dei costi operativi e l’effetto cambio penalizzante per l’export.
Il recente ritracciamento del titolo ha generato attenzione tra gli osservatori più attenti, in particolare per alcune valutazioni fondamentali che iniziano a risultare meno tirate del passato. Anche l’analisi tecnica offre spunti interessanti, pur rimanendo ancorata a segnali prudenti. La domanda che ora si pongono molti investitori è chiara: siamo davanti a un’opportunità concreta nel medio periodo o a un semplice rimbalzo tecnico destinato a esaurirsi?
Nel breve periodo, l’analisi tecnica su base settimanale mostra un quadro ancora incerto per Moncler. Su TradingView, il riassunto degli indicatori segnala una tendenza “Vendi”, con 12 suggerimenti ribassisti contro soli 5 di acquisto. Anche la maggior parte delle medie mobili (9 su 15) indica un possibile arretramento. Tra gli oscillatori, alcuni segnali come il MACD e il Momentum risultano negativi, confermando l’attuale fase di debolezza tecnica.
Tuttavia, dal punto di vista fondamentale, la fotografia appare più costruttiva. Il rapporto Prezzo/Utile (P/E) a 24,84 e il Price to Cash Flow a 16,06 non risultano eccessivamente elevati se paragonati ai competitor globali nel segmento premium. Anche i margini operativi (superiori al 28%) e un ROE del 18,81% confermano la solidità gestionale. Il titolo, insomma, sembra più penalizzato dal sentiment di mercato che da reali criticità nei conti.
Nonostante l’attuale fase di debolezza, il titolo mantiene una certa attrattiva per via della sua capacità di generare cassa e remunerare gli azionisti. Il dividendo 2024 ammonta a 1,30 € per azione, con un rendimento lordo dell’1,96%, in crescita costante dal 2020. Il payout ratio, al 54,98%, è in linea con una politica prudente ma premiante. Secondo i dati di TradingView, il target medio di 25 analisti è fissato a 63,12 €, con uno scenario massimo di 73 € (+30,9%) e minimo di 55 € (–2%). Rispetto alla quotazione attuale di circa 56,14 €, il margine di apprezzamento stimato è del +12,42%. Soldionline.it conferma un sentiment di fondo positivo, con 8 raccomandazioni di acquisto nelle ultime settimane. Tuttavia, non mancano le cautele: molti analisti, come quelli di Equita SIM, mantengono una posizione neutrale in attesa di conferme dalla domanda cinese e dai conti semestrali di luglio.
Il quadro complessivo suggerisce quindi un titolo in fase di assestamento, ma con fondamentali robusti e valutazioni più interessanti rispetto a inizio anno. Per chi crede in un recupero ciclico del lusso e in un rinnovato slancio dei consumi internazionali, Moncler potrebbe tornare a essere una scommessa da tenere d’occhio.
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