Quando posso andare in pensione? Una domanda che tanti italiani si pongono dopo una lunga carriera lavorativa.Â
Oltre la pensione di vecchiaia che si raggiunge a 67 anni di età con 20 anni minimo di contributi il sistema previdenziale italiano prevede numerosi altri scivoli di pensionamento anticipato. Ecco perché rimane complicato a volte capire quando è arrivato il proprio turno per godere del meritato riposo.
Oggi, tra qualche mese oppure tra qualche anno? Il pensiero della pensione è fisso per tanti lavoratori ma il problema è che con tante opzioni a disposizione non sempre si riesce a capire quale è compatibile con il proprio profilo. Ogni scivolo di pensionamento anticipato prevede requisiti contributivi e/o anagrafici da soddisfare più finestre di decorrenza e altre condizioni come, ad esempio, appartenere ad una determinata categoria oppure aver raggiunto un importo minimo o massimo dell’assegno pensionistico.
Insomma andare in confusione è facile e quando si passano i 60 anni ecco che ci si comincia a domandare quando si matureranno i requisiti per lasciare il mondo del lavoro. Ogni persona ha una storia a sé e, inoltre, quasi annualmente possono esserci cambiamenti nel sistema previdenziale.
In primo luogo è fondamentale sapere quanti sono gli anni di carriera e quanti contributi sono stati maturati. Riuscire a capire quanto manca alla pensione di vecchiaia è facile, come detto si raggiunge a 67 anni di età con 20 anni di contributi. Una seconda misura attiva in modo strutturale è la pensione anticipata ordinaria che si raggiunge con 41 anni e dieci mesi di contributi per le donne e un anno in più per gli uomini. Queste sono le condizioni fisse fino al 2027, poi potrebbero cambiare per l’impatto dell’aspettativa di vita.
Per conoscere i contributi accumulati bisogna far riferimento all’estratto conto contributivo visualizzabile sul sito dell’INPS. Il documento di solito esprime i periodi in settimane, 52 settimane fanno un anno di contribuzione. Significa che per accedere alla pensione di vecchiaia serviranno 1.040 settimane contributive. Stessa cifra per la pensione anticipata contributiva ma qui entrano in gioco anche altre condizioni.
Per conteggiare la contribuzione bisogna sommare tutte le settimane anno per anno senza lasciarsi sfuggire le note a margine. Qui potrebbero essere indicati periodi di contribuzione non validi ai fini della pensione anticipata o altre esclusioni. Superando i 20 anni di contributi il lavoratore potrebbe essere vicino ad altri scivoli di pensionamento anticipato. Servono 1.560 settimane per l’APE Sociale da disoccupati, caregiver e invalidi (6 anni in più per gli addetti a lavori gravosi), 2.132 settimane per Quota 41 precoci e 2.190 euro per le pensioni anticipate ordinarie. Ad ognuno il proprio conteggio e la verifica dei requisiti.
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