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Investimento e Trading

Dividendi oltre il 7%, ROE sopra il 20% e PE sotto 10: tra Azimut e Mediolanum quale potrebbe essere il vero affare di maggio?

Pubblicato da
Pasquale Antoniacci

Dividendi sopra il 7%, valutazioni basse e ritorni sull’equity superiori al 20%: Azimut Holding e Banca Mediolanum sono tra i titoli più interessanti di Piazza Affari. Ma nonostante i numeri simili, le prospettive potrebbero differire più di quanto sembri.

In un mercato che premia sempre meno la crescita a tutti i costi e sempre più la redditività sostenibile, emergono titoli capaci di combinare rendimenti elevati, valutazioni conservative e una solida reputazione sul lungo periodo. È il caso di Azimut Holding e Banca Mediolanum, due protagonisti del settore finanziario italiano che stanno attirando l’attenzione di investitori in cerca di valore e dividendi.

Dividendi oltre il 7%, ROE sopra il 20% e PE sotto 10: tra Azimut e Mediolanum quale potrebbe essere il vero affare di maggio? – crypto.it

Con ROE sopra il 20%, P/E inferiore a 10 e un dividendo superiore al 7%, entrambe le società si collocano tra le prime scelte per chi cerca un portafoglio orientato al reddito. Ma quando si guarda più da vicino, emergono differenze sostanziali.

Potenziale di rivalutazione e raccomandazioni degli analisti

Secondo i dati di Marketscreener, Azimut Holding quota attualmente circa 20,90 €, mentre il prezzo obiettivo medioassegnato dagli analisti è di 26,72 €, con un massimo a 30,00 € e un minimo a 24,00 €. Questo implica una sottovalutazione del 28%, che potrebbe toccare il +43% nello scenario più favorevole. Il P/E attuale è inferiore a 9, un dato che sottolinea una valutazione interessante, soprattutto considerando la stabilità degli utili.

Le raccomandazioni degli ultimi 30 giorni raccolte da Soldionline.it riflettono però una certa cautela: il giudizio medio è “Accumulate”, con alcuni analisti che preferiscono rimanere neutrali in attesa di segnali più forti sul fronte della raccolta netta e delle dinamiche del risparmio gestito.

Potenziale di rivalutazione e raccomandazioni degli analisti – crypto.it

Diverso il caso di Banca Mediolanum, che quota 13,56 € e ha un prezzo obiettivo medio di 15,26 €, con punte fino a 16,50 €. Il potenziale di rivalutazione medio è del +12,5%, con un margine massimo del +21%. Anche in questo caso il P/E è molto contenuto, ma il sentiment degli analisti è più convinto: secondo Soldionline.it, nelle ultime settimane il titolo ha ricevuto prevalentemente giudizi “Buy”, a testimonianza di una fiducia più netta da parte del mercato.

Dividendi elevati e distribuzioni stabili nel tempo

Sul piano della remunerazione degli azionisti, Azimut si distingue nettamente. Per il 2025, la società ha annunciato un dividendo di 1,5 € per azione, che corrisponde a un rendimento lordo del 7,2%. Negli ultimi cinque anni, il dividendo è stato sempre distribuito, con una media sopra il 6%, rendendo il titolo uno dei più interessanti per chi cerca income regolare.

Banca Mediolanum, pur offrendo un rendimento più contenuto, mantiene un profilo stabile e affidabile. Il dividendo 2025 sarà di 0,63 €, per un rendimento del 4,6% ai prezzi attuali. Anche in questo caso, la distribuzione è stata costante negli ultimi cinque anni, con una media attorno al 5%, senza tagli o sospensioni, segnale di una gestione prudente e orientata al lungo periodo.

In termini di performance storica, Mediolanum ha guadagnato il 158% negli ultimi cinque anni, contro il +122% di Azimut, evidenziando una crescita più stabile e meno ciclica. Ma se da una parte il titolo bancario appare più difensivo, Azimut offre uno spread più interessante tra valutazione attuale e potenziale espresso, con un dividendo superiore e una maggiore leva sulle dinamiche del mercato finanziario.

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