Non dimenticate di recuperare nel modello 730/2025 le tasse delle criptovalute. Ecco cosa sapere.Â
L’Agenzia delle Entrate ha fornito le indicazioni per chiedere il rimborso delle imposte sulle plusvalenze per le criptovalute all’interno della dichiarazione dei redditi 2025.
Tra le tante spese da inserire nel modello 730 ci sono le tasse pagare per le plusvalenze e altri proventi derivanti dalle cripto-attività . L’imposta sostitutiva prevista per le criptovalute è del 26% con franchigia di 2 mila euro nel 2024 da cui partite per calcolare la base imponibile nella dichiarazione dei redditi. Avete già dato uno sguardo alla precompilata 2025? Accedendo al portale dell’AdE tramite credenziali digitali si potrà fino al 15 maggio prendere visione del 730 e scegliere quale modello compilare e inviare.
Il modello semplificato si presenta come una dichiarazione dalla facile compilazione tramite una guida pratica. Domande a cui il contribuente deve rispondere e i dati saranno inseriti nello spazio giusto. La verità è che il sistema non è proprio banale e di facile comprensione soprattutto per chi non ha familiaritĂ con la tecnologia o con questo tipo di documentazione. Rivolgersi ad un CAF è sempre consigliato per evitare di commettere errori. Bisogna ricordare di riportare tutte le spese da detrarre e dedurre per ottenere un rimborso. Si possono recuperare anche le tasse delle criptovalute.Â
Come accennato per le plusvalenze e i proventi da attività legate alle criptovalute è prevista un’imposta sostitutiva del 26% e una franchigia di 2 mila euro (significa che solo la parte eccedente questa cifra è soggetta a tassazione). Le operazioni soggette a tassazione ricordiamo che sono le plusvalenze da cessioni a titolo oneroso, i rimborsi, le permute con beni, servizi e cripto differenti, i proventi da detenzione.
I dettagli su come recuperare le tasse sono stati chiariti dall’Agenzia delle Entrate in un esempio. I contribuenti che hanno realizzato plusvalenze e proventi nel 2024 per un totale di 2.500 euro dovranno conteggiare una base imponibile determinata con la compilazione della specifica sezione del quadro T del Modello 730/2025 oppure del quadro RT del Modello Redditi PF pari a 500 euro ossia all’importo eccedente la franchigia.
Queste le indicazioni dell’Agenzia delle Entrate. L’ente aggiunge, poi, che il contribuente può fare domanda di rimborso della maggior imposta corrisposta con riferimento al 2023 a condizione che non abbia potuto tener conto della franchigia della dichiarazione dei redditi 2024. La FAQ è stata pubblicata dall’AdE lo scorso 30 aprile 2025 appena in tempo per chiarire ai contribuenti come agire nella dichiarazione dei redditi dell’anno in corso. I 2 mila euro sono una franchigia e non una soglia oltre cui tassare l’intero importo.
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