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Due titoli agli opposti nel 2025: uno con +70%, l’altro con –30%. Ecco cosa potrebbe succedere ora

Pubblicato da
Pasquale Antoniacci

Leonardo vola da inizio anno con oltre +70%, Stellantis scivola oltre il –30%: due titoli del FTSE MIB agli estremi opposti. Tra difesa e automotive, visibilità e incertezze, dividendi e multipli, ecco cosa li distingue e come si stanno muovendo analisti e investitori.

Il 2025 si sta dimostrando un anno dalle forti divergenze all’interno del FTSE MIB. Mentre alcuni titoli sorprendono per solidità e crescita, altri faticano a fronteggiare un contesto macroeconomico instabile e sfide settoriali complesse. È il caso emblematico di Leonardo, che ha messo a segno una performance superiore al 70% da inizio anno, contro il tracollo di oltre –30% registrato da Stellantis. I due titoli rappresentano poli opposti del mercato: il primo trainato dall’espansione nel comparto difesa, il secondo zavorrato da incertezze geopolitiche, margini in calo e pressioni sui dazi.

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Leonardo beneficia di una crescente visibilità operativa, ordini in forte espansione e una strategia di rilancio industriale che convince il mercato. Stellantis, invece, ha pagato la sospensione della guidance annuale, le preoccupazioni sui dazi statunitensi e un indebolimento dei risultati operativi. A livello tecnico, la distanza è netta: Leonardo presenta 13 medie mobili su 15 in segnale “Compra”, mentre Stellantis riceve 14 segnali di vendita. Gli oscillatori confermano la divergenza, con MACD e Momentum positivi per il primo, ribassisti per il secondo.

Fondamentali a confronto: valutazioni, margini e dividendi

Guardando ai principali multipli di mercato, Stellantis appare a prima vista sottovalutata. Il suo P/E è 4,59, il P/B 0,29 e l’EV/EBITDA 2,45, contro i 24,23, 2,90 e 16,39 rispettivamente di Leonardo. Tuttavia, questa differenza riflette più i problemi operativi del gruppo automobilistico che un reale sconto di valore. Stellantis registra margini in contrazione, con un EBIT operativo a –3,31% e un margine netto a –0,21%. Leonardo, invece, mostra un margine operativo dell’8,14% e un netto del 5,58%, sostenuto da un ritorno sul capitale (ROE) pari al 13,33%, contro il 5,25% della casa italo-francese.

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Sul fronte della remunerazione, Stellantis ha ridotto il dividendo 2025 a 0,68 € per azione, contro gli 1,55 € distribuiti nel 2024. Il rendimento resta comunque elevato, all’8,2% lordo calcolato sulla quotazione di fine aprile (Soldionline.it), ma segnala un approccio più prudente. Leonardo, pur con una cedola inferiore, ha mantenuto una politica stabile e coerente con il suo profilo orientato alla crescita.

Le stime degli analisti e il potenziale di prezzo

Secondo Marketscreener.com, il prezzo obiettivo medio per Leonardo è di 19,30 €, con un massimo stimato a 23,00 €, mentre la quotazione attuale oscilla attorno ai 18,30 €. Il consenso è forte, con prevalenza di rating “Buy” e nessun downgrade negli ultimi tre mesi, come riportato da Soldionline.it. Gli analisti apprezzano la crescita della divisione Aerostrutture e il posizionamento strategico in Europa e Medio Oriente.

Per Stellantis, il target medio è 11,32 €, con un massimo di 16,00 € e un minimo di 7,00 €. La quotazione attuale, a 8,30 €, implica un potenziale teorico di rialzo del 36%, ma il rischio è elevato. Le recenti revisioni di UBS, Jefferies e Mediobanca hanno abbassato le stime e mantenuto rating neutri o negativi, citando incertezze normative e deterioramento dei margini.

In sintesi, Leonardo è visto dal mercato come un titolo con fondamenta solide, momentum tecnico favorevole e buone prospettive operative. Stellantis, invece, resta una scommessa di recupero, ma con più variabili in gioco e una fiducia da ricostruire.

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