Bessent avverte: “Sarai la Cina a decidere se fermare la guerra commerciale”. Intanto gli USA puntano su Indiae nuovi alleati per restare il polo globale dei capitali.
Mentre le tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina si intensificano, l’amministrazione Trump sceglie la linea dura, ma con un occhio al futuro. Scott Bessent, Segretario al Tesoro, è apparso su CNBC per chiarire la strategia economica americana: gli USA vogliono rimanere la destinazione privilegiata per i capitali globali, anche a costo di forzare la mano nei negoziati. Il messaggio è chiaro: il mondo deve adattarsi, e Pechino è chiamata a fare la prima mossa. Bessent ha inoltre ribadito che l’obiettivo principale è garantire che l’economia statunitense resti competitiva e attrattiva, anche in un contesto globale sempre più complesso e frammentato.
In questo scenario, nuove alleanze e manovre tattiche ridisegnano il panorama del commercio internazionale, aprendo la strada a una strategia che mira a rafforzare il ruolo centrale degli Stati Uniti nei flussi di capitale e negli scambi globali. Le prossime mosse saranno cruciali per definire chi detterà le regole del commercio nei prossimi anni.
Durante l’intervista su Squawk Box, Bessent ha evidenziato uno squilibrio che, secondo lui, non è più sostenibile. La Cina esporta verso gli Stati Uniti cinque volte di più di quanto importi, creando una dipendenza commerciale che le tariffe imposte da Trump, salite fino al 145%, mirano a correggere. “Tocca a Pechino fare il primo passo per una de-escalation,” ha affermato Bessent, sottolineando che la pressione sarà costante finché non ci saranno concessioni concrete. Nonostante l’assenza di tavoli ufficiali, alcuni segnali fanno sperare in un possibile dialogo. La Cina ha recentemente esentato alcune merci americane dai dazi, gesto letto come una possibile apertura.
Tuttavia, il Segretarioha chiarito che “la strategia americana si basa su un’incertezza calcolata”, una posizione che mira a spiazzare l’avversario per ottenere condizioni più vantaggiose. Le parole di Bessent hanno generato una risposta immediata sui mercati. Le borse hanno reagito positivamente alla prospettiva di un “grande accordo” con la Cina, alimentando un rally che, però, non cancella le incertezze. Gli investitori si interrogano sulla sostenibilità di questa “incertezza strategica”, che potrebbe spingere altri partner commerciali verso forme di resistenza o accordi alternativi.
Parallelamente, l’amministrazione sta accelerando su nuovi fronti. Bessent ha indicato l’India come uno dei partner più promettenti per un accordo commerciale. Dopo il recente viaggio del Vicepresidente J.D. Vance a Nuova Delhi, i colloqui si sono intensificati, e un’intesa potrebbe arrivare nei prossimi mesi. “Una delle prime intese sarà con l’India,” ha dichiarato Bessent, segnalando un cambio di strategia: diversificare per ridurre la dipendenza dalla Cina. Non solo India: anche Giappone, Corea del Sud e altri paesi asiatici sono nel mirino di Washington, con l’obiettivo di costruire una rete di accordi bilaterali. Trump, secondo Bessent, sarà direttamente coinvolto nel definire “patti personalizzati” con 15-18 paesi chiave, un approccio che privilegia il pragmatismo alla coerenza multilaterale. Scott Bessent ha difeso l’approccio, sottolineando come la flessibilità sia una risorsa in un contesto geopolitico in rapido mutamento. Mentre il mondo osserva, gli Stati Uniti cercano di mantenere la loro leadership, pronti a giocare su più tavoli per rimanere “il miglior posto dove i capitali vogliono arrivare”.
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