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Ho continuato a lavorare per oltre 5 anni dopo il pensionamento: come ottenere il riconoscimento dei contributi versati dall’INPS?

Pubblicato da
Gerardo Marciano

Se pensavi che una volta raggiunta la pensione fosse tutto deciso, ti sbagliavi. Anche chi continua a lavorare dopo il pensionamento può cambiare il proprio futuro economico, senza magie e senza complicazioni.

C’è un’opportunità concreta, prevista dalla legge, che in pochi conoscono e che può rendere la pensione molto più generosa. Bastano pochi passaggi per trasformare ogni contributo versato in un vantaggio reale e duraturo.

Lorenzo e Marta, sposati da tanti anni, sono andati in pensione convinti che il loro assegno fosse ormai definitivo. Entrambi, però, hanno scelto di lavorare ancora: Lorenzo come dipendente stagionale, Marta invece avviando una piccola attività in proprio.

Ho continuato a lavorare per oltre 5 anni dopo il pensionamento: come ottenere il riconoscimento dei contributi versati dall’INPS?-crypto.it

Non immaginavano che anche così avrebbero potuto aumentare la loro pensione. È stato parlando con un amico che hanno scoperto una possibilità che nessuno aveva spiegato loro. Una possibilità concreta, alla portata di chiunque non voglia lasciare soldi sul tavolo.

Come Lorenzo e Marta possono incrementare la pensione lavorando

Chi lavora dopo il pensionamento, sia come dipendente sia come autonomo, non perde i contributi versati. Anzi: quei contributi possono servire a ottenere un supplemento di pensione. È proprio quello che Lorenzo e Marta hanno scoperto. Lorenzo, lavorando come dipendente, versava contributi regolari; Marta, invece, come lavoratrice autonoma, pagava i contributi alla Gestione Separata dell’INPS.

Anche per chi lavora in autonomia, i contributi successivi alla pensione contano eccome. Una volta trascorsi due anni dal pensionamento o raggiunti i 67 anni, si può presentare la domanda per il supplemento di pensione, e vedere l’assegno aumentare. Marta, che aveva temuto che i suoi contributi da autonoma fossero inutili, ha scoperto che, proprio come i dipendenti, anche lei poteva migliorare la sua pensione grazie al ricalcolo.

Come Lorenzo e Marta possono incrementare la pensione lavorando-crypto.it

 

L’importante è non aspettare passivamente: il supplemento di pensione non viene assegnato automaticamente. Bisogna richiederlo attraverso il portale INPS o con l’aiuto di un patronato. Per entrambi è stata una scoperta incredibile: i contributi versati lavorando ancora, anche solo qualche ora alla settimana, si sono trasformati in un aumento concreto della pensione.

In più, chi lavora da dipendente ha anche diritto alla malattia retribuita, come stabilito dall’ultima circolare INPS. Se ti ammali mentre lavori da pensionato dipendente, il datore di lavoro continua a pagare i contributi, garantendoti l’indennità. I soli esclusi da questo diritto sono i pensionati iscritti alla Gestione Separata che lavorano come autonomi.

Cosa deve sapere chi lavora dopo la pensione per non perdere opportunità

Lorenzo e Marta, dopo aver compreso tutto, hanno controllato il loro estratto conto contributivo e hanno subito presentato la richiesta di supplemento di pensione. In pochi mesi, si sono visti riconoscere un aumento dell’assegno. Nessuna complicazione, nessuna spesa aggiuntiva: solo diritti che spettavano loro.

Se hai lavorato o stai lavorando dopo la pensione, sia come dipendente sia come autonomo, informarti è fondamentale. Ogni contributo può contare. L’incremento della pensione attraverso il supplemento è una possibilità concreta che pochi conoscono ma che può davvero migliorare la qualità della vita. Non lasciare i tuoi diritti in sospeso.

Si consiglia comunque di approfondire l’argomento con il CAF o consulenti o rivolgendosi direttamente agli uffici INPS.

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