APE Sociale, quando arriverà la pensione se la domanda è stata accolta con riserva dall’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale?
I cittadini che hanno fatto domanda di APE Sociale si ritrovano a dover attendere l’uscita della graduatoria nazionale per capire se inizieranno a ricevere la mensilità dell’indennità oppure no.
Tra gli scivoli di uscita anticipata dal mondo del lavoro c’è l’APE Sociale. La misura è stata confermata per il 2025 insieme ad Opzione Donna e a Quota 103. La Riforma delle pensioni, infatti, tarda ad arrivare soprattutto per mancanza di risorse e, quindi, il Governo ha deciso di prorogare gli scivoli già attivi almeno fino al 31 dicembre 2025.
L’APE Sociale, in realtà, non è una vera e propria pensione ma un’indennità che accompagna fino al raggiungimento dei requisiti di accesso alla pensione di vecchiaia. In particolare è il requisito anagrafico da dover maturare ossia i 67 anni di età visto che quello contributivo (20 anni) è già raggiunto potendo richiedere l’APE Sociale (30 o 36 anni di contributi).
Ricordiamo che questo scivolo è riservato a quattro categorie di cittadini ossia i disoccupati, gli invalidi con percentuale minima del 74%, i caregiver da almeno sei mesi e gli addetti alle mansioni gravose. L’assegno mensile non potrà superare i 1.500 euro (il ricalcolo arriverà al compimento dei 67 anni) e non si percepirà la tredicesima. Infine, fino alla decorrenza dell’APE Sociale non si potrà lavorare nemmeno per un giorno.
I lavoratori che hanno fatto domanda di APE Sociale e sono rientrati negli ammessi ma con riserva devono attendere la fine dell’anno in corso per avere la risposta definitiva da parte dell’INPS. L’ente della previdenza sociale, infatti, prima di acconsentire alle erogazioni mensili dell’indennità dovrà verificare che ci siano risorse economiche avanzate a disposizione.
Il richiedente, dunque, dovrà aspettare la graduatoria relativa alle domande accolte con riserva per conoscere il suo destino. Tale attesa riguarda chi ha presentato troppo presto o troppo tardi la richiesta di certificazione del diritto alla prestazione. La scadenza massima è fissata al 31 marzo con possibile invio solo dopo che la procedura dell’anno in corso è stata ufficializzata.
Di conseguenza chi ha inviato la richiesta a gennaio quando l’iter non era ancora pronto oppure in ritardo (ci sono due scadenza ordinarie, il 31 marzo e il 15 luglio) dovrà ora attendere la graduatoria per vedere se avanzano disponibilità. Solo chi ha inviato la domanda nei tempi giusti avrà garantito il diritto all’APE Sociale.
Per tutti gli altri c’è una possibilità ma nessuna certezza fino all’uscita della graduatoria nazionale che avverrà al termine del periodo entro il quale si può fare domanda tardiva di accesso allo scivolo pensionistico (entro il 30 novembre). Chi non rientrerà in questa graduatoria dovrà inoltrare nuova domanda ad anno nuovo.
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