Licenziamento+per+mancato+raggiungimento+degli+obiettivi%3A+quando+%C3%A8+possibile+e+quando+%C3%A8+illegittimo%3F+Il+caso+di+Annalisa+fa+discutere
cryptoit
/2025/03/19/licenziamento-per-mancato-raggiungimento-degli-obiettivi-quando-e-possibile-e-quando-e-illegittimo-il-caso-di-annalisa-fa-discutere/amp/
Categorie: News

Licenziamento per mancato raggiungimento degli obiettivi: quando è possibile e quando è illegittimo? Il caso di Annalisa fa discutere

Pubblicato da
Gerardo Marciano

La carriera di un dipendente modello può essere messa a dura prova da eventi personali inaspettati. Ma è giusto perdere il lavoro se si attraversa un periodo difficile?

Annalisa, un’impiegata stimata e dedita alla sua azienda, si è trovata improvvisamente a rischio licenziamento per scarso rendimento. Il motivo? Problemi personali che hanno influito sul suo lavoro.

Licenziamento per mancato raggiungimento degli obiettivi-crypto.it

Annalisa non avrebbe mai immaginato di trovarsi in questa situazione. Per anni ha lavorato con impegno, dando il massimo per la sua azienda. Ma negli ultimi mesi la sua vita privata è stata stravolta: il matrimonio, che credeva solido, si sta sgretolando. Gli obiettivi aziendali, che prima raggiungeva con facilità, ora sembrano lontani. E il suo capo non ha tardato a notarlo.

Dopo una serie di richiami informali, le è arrivata la comunicazione ufficiale: il suo scarso rendimento metteva a rischio il suo posto. Annalisa si è sentita crollare il mondo addosso. Ma davvero la sua azienda può licenziarla per non aver raggiunto i target previsti?

Quando il licenziamento per scarso rendimento è legittimo

Il mancato raggiungimento degli obiettivi aziendali può essere un motivo di licenziamento? La legge italiana stabilisce che il lavoratore subordinato non è obbligato a garantire un risultato specifico, ma deve mettere a disposizione del datore di lavoro il proprio impegno e le proprie competenze, secondo quanto previsto dal contratto collettivo.

Quando il licenziamento per scarso rendimento è legittimo-crypto.it

La Cassazione, con l’ordinanza n. 10640/2024, ha chiarito che lo scarso rendimento può essere causa di licenziamento solo quando esistono due condizioni fondamentali:

  • Esiste una significativa sproporzione tra i risultati ottenuti dal lavoratore e quelli attesi, considerando il rendimento medio degli altri dipendenti con mansioni simili.
  • La causa del rendimento insufficiente è attribuibile alla negligenza del dipendente e non a fattori esterni, come problemi organizzativi aziendali o eventi personali momentanei.

Nel caso di Annalisa, la sua azienda ha valutato esclusivamente i numeri, senza considerare il momento di difficoltà personale che stava attraversando. Un licenziamento in queste condizioni potrebbe essere contestato, poiché non tiene conto della reale diligenza professionale richiesta per la sua posizione.

Quando il licenziamento per mancato raggiungimento degli obiettivi è illegittimo

Non basta che un dipendente non raggiunga gli obiettivi fissati dall’azienda per essere licenziato. La giurisprudenza ha stabilito che il rendimento lavorativo deve essere valutato in base a parametri oggettivi e non solo su risultati numerici.

Nel caso di Annalisa, il suo calo di performance è stato momentaneo e dovuto a un fattore straordinario, ossia la crisi coniugale. Inoltre, non era stata fornita alcuna formazione aggiuntiva o supporto per aiutarla a riprendersi. La Cassazione ha ribadito che un licenziamento per scarso rendimento deve essere motivato da un’inadempienza grave e prolungata del dipendente, non da un semplice periodo di difficoltà.

Se il rendimento di un lavoratore cala per motivi personali, il datore di lavoro dovrebbe prima intervenire con misure di supporto, come la riorganizzazione delle mansioni o la concessione di un periodo di ferie o permessi. Un licenziamento diretto, senza aver prima cercato di trovare soluzioni alternative, potrebbe essere impugnato dal lavoratore in sede giudiziaria.

Nel caso in esame, Annalisa potrebbe contestare la decisione della sua azienda, dimostrando che il calo di rendimento è stato temporaneo e che, fino a quel momento, aveva sempre lavorato con impegno. In questo modo, avrebbe buone possibilità di ottenere la reintegrazione o un risarcimento economico per il licenziamento illegittimo.

Articoli recenti

Novità ISEE: criptovalute sotto la lente mentre i BTP restano fuori dal calcolo

Le nuove regole ISEE cambiano il perimetro della ricchezza da dichiarare e accendono il dibattito…

1 giorno Fà

BTP Valore e BTP Italia, il Tesoro prepara le mosse per il 2026: cosa bolle davvero in pentola per i risparmiatori

Il Ministero dell’Economia guarda al 2026 con una strategia chiara sul debito pubblico retail, dopo…

2 giorni Fà

Bonus tredicesima e quattordicesima, il 2025 si chiude con somme aggiuntive nel cedolino

Dicembre più ricco per centinaia di migliaia di pensionati, con accrediti extra che arrivano direttamente…

3 giorni Fà

Risparmio italiano: BTP valore torna protagonista, sempre più investitori lo scelgono

Le Reti di consulenza, nel mese di ottobre 2025, registrano una raccolta netta tra le…

4 giorni Fà

Criptovalute come un conto corrente: dal 2026 il Fisco vedrà tutto, e questa volta davvero

Dal 2026 il mondo delle criptovalute in Italia cambia volto. Wallet, exchange e transazioni finiranno…

5 giorni Fà

Addio sconti TARI: l’IVA rimane al 22%, lo ha chiarito il Fisco

TARI e IVA continuano a creare dubbi tra Comuni, gestori e contribuenti: una recente presa…

6 giorni Fà