Un’opportunità da non perdere per chi vuole investire a breve termine: ecco come Linda può ottenere un rendimento superiore rispetto ai BOT con un investimento mirato nei BTP. Ecco tutti i dettagli su questa soluzione che offre una cedola interessante e un rendimento netto competitivo.
Linda ha deciso di investire i suoi risparmi in un prodotto sicuro e con una durata massima di un anno. Ha a disposizione 100.000 euro e vuole ottenere il miglior rendimento possibile senza esporsi a rischi eccessivi.
Dopo una ricerca approfondita, si è imbattuta nei BTP Tf 3,6% St25 Eur, un titolo di Stato con scadenza a settembre 2025 che offre un rendimento netto a scadenza dell’1,92% (in meno di 7 mesi e mezzo!). Linda si chiede: è davvero la scelta giusta per lei? E come si confronta questo investimento con altre alternative a breve termine, come i BOT? Esaminiamo nel dettaglio questa opportunità per capire se può essere conveniente.
I BTP (Buoni del Tesoro Poliennali) sono strumenti di investimento che attraggono molti risparmiatori grazie alla loro sicurezza e alla cedola periodica. In questo caso, il BTP Tf 3,6% St25 Eur offre una cedola annua del 3,6%, che viene pagata in due rate semestrali. Ma ciò che interessa a Linda è il rendimento effettivo netto, che a scadenza risulta essere dell’1,92%.
A prima vista potrebbe sembrare poco, ma se confrontiamo questo dato con i BOT, che in media offrono un rendimento annuo intorno al 2%, possiamo notare come il BTP scelto da Linda sia una soluzione competitiva. Questo perché, considerando un orizzonte temporale inferiore a un anno, il rendimento su base annua risulta superiore rispetto ai BOT.
Un altro vantaggio importante dei BTP è la minore volatilità rispetto ad altre forme di investimento, garantendo così una certa stabilità ai risparmi di chi, come Linda, vuole proteggere il proprio capitale senza troppe sorprese.
Sebbene il BTP Tf 3,6% St25 Eur possa sembrare un’ottima opportunità, è importante considerare anche i costi aggiuntivi che possono incidere sul rendimento effettivo dell’investimento.
Prima di tutto, ogni investitore deve tenere conto dell’imposta di bollo, che ammonta allo 0,2% annuo sul capitale investito. Su un investimento di 100.000 euro, questo significa un costo di circa 200 euro all’anno.
Inoltre, bisogna considerare le eventuali commissioni di acquisto applicate dalla banca o dall’intermediario finanziario. Queste commissioni possono variare in base all’istituto scelto e alla tipologia di operazione.
Un altro elemento da valutare è il prezzo di acquisto del titolo. Il prezzo di riferimento attuale del BTP Tf 3,6% St25 Eur è di 100,764, il che significa che Linda dovrà pagare un piccolo sovrapprezzo rispetto al valore nominale del titolo.
Infine, non bisogna dimenticare il rateo della cedola, che nel caso di questo BTP ammonta a 1,30276 euro lordi per ogni 100 euro di valore nominale (pari a 1,13992 euro netti). Questo significa che Linda dovrà pagare il rateo al momento dell’acquisto, ma lo recupererà con il pagamento della successiva cedola.
Alla luce di questi aspetti, il BTP Tf 3,6% St25 Eur resta una scelta interessante per un investimento a breve termine, a patto di considerare attentamente tutti i costi e i possibili rendimenti.
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