Molti pensano che la speculazione sui BTP sia più sicura rispetto ai mercati azionari. Ma è davvero così? In questo articolo scoprirai perché anche i titoli di Stato possono riservare brutte sorprese, soprattutto per chi cerca guadagni rapidi.
La speculazione sui BTP è spesso percepita come un’attività più sicura rispetto agli investimenti azionari, ma questa idea può essere ingannevole.
Nel breve termine, anche i titoli di Stato possono riservare sorprese amare.
Prendiamo, ad esempio, il BTP Green 1,5% AP45, che, con un prezzo attuale di 64 euro, ha già perso oltre il 4% rispetto al massimo annuale di 67,65 euro. Lo stesso accade con il BTP TF 1,8% MZ41, che mostra una perdita analoga.
Queste flessioni evidenziano il rischio legato ai titoli con duration modificata elevata. Il BTP Green 1,5% AP45 ha una durata di 15,96, rendendolo altamente sensibile ai movimenti dei tassi di interesse. In un contesto di tassi stabili, però, questa sensibilità non si traduce in un vantaggio. Anzi, il prezzo rimane vulnerabile a ulteriori pressioni ribassiste, lasciando chi specula con poche possibilità di recupero.
Molti credono che la speculazione sui BTP sia più gestibile rispetto ai mercati azionari, ma i dati dimostrano che anche nel mercato obbligazionario si può rimanere intrappolati in posizioni in perdita. A tassi fermi, l’assenza di catalizzatori positivi può prolungare questa situazione, trasformando il breve termine in una trappola.
La speculazione sui BTP presenta inoltre un rischio aggiuntivo per chi, a causa di una strategia errata, è costretto a mantenere il titolo fino alla scadenza. Considerando che la durata di questi titoli è spesso molto lunga, nello stesso periodo un portafoglio diversificato di azioni globali potrebbe generare rendimenti superiori. I dividendi delle azioni, analoghi alle cedole dei BTP, si combinano con la possibilità di crescita del capitale. Storicamente, i mercati azionari globali hanno offerto rendimenti medi annui del 10%, circa il doppio rispetto ai BTP, senza contare i benefici dell’anatocismo dei rendimenti reinvestiti.
C’è una tendenza a considerare i mercati azionari più rischiosi rispetto ai BTP, ma questa percezione ignora un aspetto fondamentale: le dinamiche del breve termine. Nel mercato azionario, la volatilità offre maggiori opportunità di guadagno rapido, mentre nei mercati obbligazionari, come quello dei BTP, le fluttuazioni, pur più contenute, possono comunque generare perdite significative.
Un altro titolo da osservare è il BTP TF 0,95% MZ37, attualmente quotato a 71,81 euro, che si trova poco sotto il massimo annuale di 72,18 euro. Anche questo titolo, con una duration modificata di 10,86, è esposto a ulteriori ribassi in caso di variazioni di mercato. Il rischio, per chi specula, non riguarda solo le perdite di valore, ma anche la liquidità. In periodi di incertezza, vendere un BTP a un prezzo favorevole può essere complicato, amplificando il rischio di rimanere bloccati in posizioni svantaggiose.
Le perdite già registrate dai BTP Green 1,5% AP45 e TF 1,8% MZ41 mostrano chiaramente che anche la speculazione sui titoli di Stato può essere rischiosa nel breve termine. Per chi considera questa strategia, è fondamentale valutare i potenziali rischi rispetto ai possibili guadagni. Sei davvero pronto a mettere alla prova la tua strategia, o preferisci un approccio più sicuro e orientato al lungo periodo? La prudenza potrebbe rivelarsi una scelta più saggia, considerando che nel lungo termine un portafoglio azionario diversificato può offrire rendimenti superiori, combinando dividendi e crescita del capitale.
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