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Rinaldo guadagna il 779,8% sui mercati azionari, perde il 17,88% sul conto corrente e guadagna l’80,61% sui BTP: quale strategia sceglieresti?

Pubblicato da
Gerardo Marciano

Quando si parla di investimenti, le opzioni sono tante, ma i risultati possono essere molto diversi. Conto corrente, BTP o mercato azionario?

Ecco la storia di Rinaldo, un piccolo risparmiatore che, con 30.000 euro in mano, si è trovato davanti a un bivio. Quali scelte ha fatto e quale percorso gli ha dato più soddisfazione? Leggi per scoprire come ha cambiato il suo futuro finanziario.

Rinaldo guadagna il 779,8% sui mercati azionari, perde il 17,88% sul conto corrente e guadagna l’80,61% sui BTP-crypto.it
Rinaldo non è un esperto di finanza, ma una cosa la sa bene: lasciare i soldi fermi sul conto corrente non è una soluzione. A 40 anni, con 30.000 euro da investire e un orizzonte temporale di 20 anni, ha deciso di prendere in mano la situazione. Ma quale strada seguire? Il consiglio della banca lo spingeva verso i BTP; gli amici più intraprendenti gli parlavano di azioni americane. Lui, invece, voleva fare la scelta giusta per il suo futuro e, soprattutto, dormire sonni tranquilli.

Dopo settimane di riflessioni e ricerche, Rinaldo ha deciso di dividere il suo capitale e testare le tre opzioni principali: 10.000 euro sul conto corrente, 10.000 euro sui BTP e 10.000 euro sui mercati azionari. Confrontiamo insieme i risultati di queste scelte e vediamo cosa ha imparato lungo il cammino.

Conto corrente e BTP: soluzioni sicure, ma limitate

Rinaldo ha lasciato un terzo del suo capitale sul conto corrente, attirato dalla semplicità e dalla promessa di un rendimento (seppur minimo) senza rischi. Dopo 20 anni, con un tasso lordo dell’1% (circa 0,74% netto), ha visto crescere il suo capitale a 12.201,90 euro. Se invece il rendimento fosse stato dello 0,5% lordo (0,37% netto), avrebbe raggiunto solo 11.048,96 euro.

Conto corrente e BTP: soluzioni sicure, ma limitate-crypto.it

E qui arriva la prima sorpresa amara: una volta considerata l’inflazione media annua del 2%, il potere d’acquisto dei suoi soldi era drasticamente ridotto. Nel caso dell’1%, il valore reale era di 8.211,53 euro; con lo 0,5%, appena 7.435,63 euro.

Per la seconda opzione, Rinaldo ha investito un terzo dei suoi 30.000 euro in BTP decennali con un rendimento netto medio del 3%. Dopo 20 anni, il suo capitale nominale era cresciuto a 18.061,11 euro. Considerando l’inflazione, il valore reale stimato era intorno ai 15.000 euro.

“Non male,” ha pensato. I BTP hanno garantito una protezione parziale contro l’inflazione e un guadagno reale più significativo rispetto al conto corrente. Tuttavia, Rinaldo si è reso conto che i rendimenti erano limitati, e il capitale non cresceva abbastanza da superare di molto l’inflazione.

“È una buona opzione per chi non vuole correre rischi,” ha ammesso, “ma non è la scelta migliore per chi vuole costruire una crescita solida.”

Mercato azionario USA: grandi rischi, grandi risultati

La terza scelta di Rinaldo è stata la più audace: investire l’ultimo terzo nel mercato azionario statunitense, seguendo indici storici con un rendimento medio netto del 10,91%. Dopo 20 anni, il suo capitale nominale era arrivato a 87.980,17 euro, con un guadagno nominale di 77.980,17 euro. Anche considerando l’inflazione, il valore reale stimato era vicino ai 75.000 euro.

Rinaldo era sorpreso: “Non avrei mai immaginato una crescita così forte.” Certo, non è stato un percorso privo di ostacoli. Durante alcuni anni, il valore del portafoglio era sceso, ma la strategia a lungo termine e la diversificazione lo avevano premiato.

Questa opzione ha richiesto coraggio e una buona dose di pazienza, ma ha dimostrato di essere la scelta migliore per chi cerca rendimenti significativi.

Cosa ha imparato Rinaldo? Rinaldo ha capito che ogni opzione ha i suoi pro e contro. Il conto corrente è perfetto per chi vuole evitare rischi, ma non per chi vuole proteggersi dall’inflazione. I BTP sono un buon compromesso, offrendo una crescita moderata e una certa sicurezza. Il mercato azionario statunitense, invece, è stato il vero vincitore in termini di rendimenti, pur richiedendo una maggiore tolleranza al rischio.

“Oggi farei scelte diverse,” ha riflettuto. E tu, cosa faresti con i tuoi 10.000 euro? Il futuro è nelle tue mani.

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