Cosa cambia per le assunzioni agevolate nel 2024 e novità includono bonus eliminati e nuovi incentivi. La decontribuzione giovani e donnenon trova un rinnovo, mentre la maxi-deduzione arriva per il Sud del Paese.
La Legge di Bilancio 2024 e la Riforma fiscale hanno modificato gli incentivi sulle assunzioni. È tra queste l’eliminazione dei bonus fiscali per le assunzioni di giovani di età inferiore a 36 anni e di donne di qualsiasi età. Invece, la Decontribuzione Sud e l’esonero contributivo per chi assume disoccupati di età superiore ai 50 rimangono.
Di contro, è stata aggiunta una maxi-deduzione per le assunzioni a tempo indeterminato nel caso in cui aumentino la base occupazionale e un incentivo per le assunzioni di percettori di SFL o ADI. Ciò segue il bonus precedente per le assunzioni di percettori RdC.
Nel 2024, le due formule di decontribuzione utilizzate in precedenza per facilitare l’assunzione di donne e giovani non sono state approvate.
Questi incentivi sono stati istituiti dalla Manovra 2021 e sono stati prorogati di anno in anno fino alla Legge di Bilancio 2023. Sono state concesse detrazioni fiscali del 100% per i giovani fino a 36 anni (decontribuzione giovani) e donne disoccupate di qualsiasi età (decontribuzione donne) fino a un massimo di tre anni con un tetto di 8mila euro.
Il Decreto IRPEF, che implementa la delega fiscale, include una nuova maxi-deduzione sulle nuove assunzioni. L’articolo 4 del decreto legislativo 216/2023, in vigore dal 31 dicembre, è il riferimento.
Questo comporta un aumento del 20% della deduzione IRPEF e IRES, che sale al 120%), e un aumento del 30% (deduzione al 130%) nel caso in cui l’assunzione riguardi i lavoratori svantaggiati, come specificato nell’Allegato 1 del decreto:
L’incentivo è dovuto solo a un aumento dell’occupazione rispetto all’anno precedente: La maxi-deduzione non si applica se il numero di lavoratori a fine 2024 è uguale o inferiore a quello del 2023, inclusi i contratti a tempo determinato.
In effetti, la maggiorazione è applicabile solo alle assunzioni a tempo indeterminato, ma anche i contratti a termine sono inclusi nel calcolo dell’aumento dell’occupazione.
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