L’Agenzia delle Entrate spiega come si applicano le novità della Riforma IRPEF, che per il 2024 riduce gli scaglioni, aumenta le detrazioni da lavoro dipendente, aumenta la no tax e le detrazioni fiscali, ma che introduce anche una franchigia per i redditi alti e modifica il trattamento integrativo (il bonus Renzi), abrogando infine la deduzione ACE.
Con la circolare n. 2/E del 6 febbraio 2024 ha fornito tutte le istruzioni operative, con riferimento al decreto legislativo 216/2023 di attuazione della riforma.
Nel 2024 gli scaglioni passano da quattro a tre, con l’accorpamento dei primi due. Nel 2024 Si alza a 1.995 euro la detrazione da lavoro dipendente sui redditi fino a 15mila euro, equiparandone la no tax area a quella dei pensionati, nella misura di 8.500 euro.
Restano invariate le altre regole: la detrazione, che è rapportata al periodo di lavoro dell’anno, non può essere inferiore a 960 euro, o a 1380 euro nel caso del tempo determinato.
Non ci sono variazioni per quanto riguarda la detrazione e metodo di calcolo per chi guadagna più di 15mila euro.
Sono assimilati al redditi da lavoro dipendente, e quindi applicano la detrazione:
Il reddito complessivo da considerare per applicare la detrazione corretta è assunto al netto del reddito dell’unità immobiliare adibita ad abitazione principale e di quello delle relative pertinenze (non si conta la prima casa), mentre si tiene conto di eventuali redditi assoggettati a cedolare secca, imposta sostitutiva in applicazione del regime forfetario e quota di agevolazione ACE.
L’accorpamento degli scaglioni impatto anche sulle addizionali IRPEF. Entro il 15 aprile 2024 le Regioni e i Comuni devono deliberare la legge con la quale stabiliscono la misura del tributo sulla base della nuova articolazione degli scaglioni dell’IRPEF. Per il solo anno 2024, possono prevedere aliquote differenziate basate sui vecchi scaglioni. Se non c’è alcuna delibera approvata entro la scadenza su indicata, si applicheranno automaticamente le aliquote 2023.
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