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Il primo caso di Cyber-rapimento: una nuova ombra dietro l’intelligenza artificiale

Pubblicato da
Valerio Diaco

Questa settimana si è verificato un misterioso episodio di “cyber-rapimento”: uno studente cinese di 17 anni, che era scomparso, è stato ritrovato vivo all’interno di una tenda nella gelida natura selvaggia dello Utah.

Dei truffatori lo avevano indotto a darsi alla macchia dichiarando di averlo rapito e chiedendo un riscatto di 80.000 dollari ai suoi genitori. L’uomo era stato convinto ad addentrarsi nella foresta.

Crimini nel metaverso con intelligenza artificale: il primo cyber rapimento – Crypto.it

Sebbene non sia ancora chiaro se in questo caso sia stata utilizzata l’intelligenza artificiale (AI), la vicenda ha fatto luce su un crescente modello di falsi rapimenti, che spesso prendono di mira studenti che partecipano a programmi di scambio con la Cina. Utilizzando tattiche di terrore e fotografie e audio falsi – a volte falsificati, a volte prodotti con l’intelligenza artificiale – delle “vittime rapite” per estorcere denaro, il dipartimento di polizia di Riverdale ha dichiarato che i truffatori spesso incoraggiano le vittime a isolarsi minacciando di danneggiare la loro famiglia.

Il primo caso di Cyber-rapimento della storia

Lo scorso anno Jennifer DeStefano, una madre dell’Arizona, ha testimoniato davanti al Senato degli Stati Uniti di essere stata ingannata dalla tecnologia di intelligenza artificiale deepfake facendole credere che sua figlia Briana, che all’epoca aveva 15 anni, fosse stata rapita. Jennifer aveva ricevuto una telefonata da una voce di intelligenza artificiale deepfake che imitava i lamenti e il pianto di Briana. La voce diceva: “Mamma, questi uomini cattivi mi hanno preso, aiutami, aiutami”. I truffatori avrebbero scoperto che l’adolescente era fuori per una vacanza sulla neve e hanno quindi contattato Jennifer.

Adobe Stock

Poi, un ragazzo ha minacciato di iniettare a “Briana” della droga e di ucciderla se non fosse stato pagato un riscatto. Ha anche minacciato di ucciderla. Per sua fortuna, Jennifer è riuscita a mettersi in contatto con la vera Briana e a scoprire che era al sicuro prima di poter inviare del denaro. Questo è avvenuto prima che un altro genitore dicesse di aver sentito parlare di truffe simili che coinvolgevano l’intelligenza artificiale (AI). La sua denuncia è stata classificata come “scherzo telefonico” dalla polizia, che non si è interessata alla questione.

Sander Van der Linden, professore di psicologia presso l’Università di Cambridge, raccomanda alle persone di astenersi dal pubblicizzare i propri piani di viaggio su Internet e di parlare il meno possibile alle chiamate spam per evitare che registrino la voce e possano usarla come modello per replicarla tramite AI. Se avete una quantità significativa di materiale audio o video disponibile online, potreste pensare di rimuoverlo per limitare questi rischi.

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