Doppio aumento sulle pensioni minime: dopo il conguaglio di dicembre, gli assegni minimi avranno una doppia rivalutazione.
I pensionati avranno più di un motivo per festeggiare a dicembre: in arrivo un importante conguaglio e a gennaio rivalutazione doppia degli assegni pari o inferiori al trattamento minimo dell’Inps.
L’inflazione continua a picchiare durissimo facendo salire alle stelle tutti i prezzi, soprattutto quelli dei generi alimentari. In un contesto di carovita come quello che stiamo vivendo da circa un anno, il potere d’acquisto di stipendi e pensioni si abbassa. In pratica è come percepire un reddito proporzionalmente più basso rispetto a due anni fa.
Sugli stipendi inciderà in misura importante il taglio del cuneo fiscale e la riforma Irpef. Belle sorprese anche sulle pensioni: a dicembre arriverà un conguaglio e a gennaio ci sarà una nuova rivalutazione. I pensionati più fortunati saranno coloro che hanno un assegno pari o inferiore al trattamento minimo dell’Inps: per questa fascia reddituale la rivalutazione sarà addirittura doppia.
Dicembre si chiuderà nel migliore dei modi per i pensionati grazie al conguaglio che il Governo di Giorgia Meloni ha voluto anticipare di un mese. Gennaio 2024 inizierà in maniera altrettanto positiva grazie ad una doppia rivalutazione degli assegni previdenziali.
Nel 2023 le pensioni sono state rivalutate del 7,3%: percentuale provvisoria che fu stabilita dal Governo nel novembre 2022. La percentuale definitiva è stata decisa solo a gennaio e corrispondeva all’8,1%. Ciò significa che ogni mese di quest’anno i pensionati hanno subito una perdita dello 0,8%. Questa perdita sarà recuperata sotto forma di conguaglio. Il conguaglio sarebbe dovuto arrivare a gennaio 2024 ma il Governo Meloni ha deciso di anticipare di un mese e, così, arriverà già a dicembre. Naturalmente lo 0,8%verrà recuperato solo dalle fasce reddituali più basse: cioè dalle pensioni fino a 4 volte il trattamento minimo dell’Inps.
Le pensioni minime, dunque, a dicembre saranno più ricche. A inizio anno gli assegni pari o inferiori a 563,74 euro – il trattamento minimo dell’Inps per il 2023 – oltre alla rivalutazione annua consueta, hanno avuto un’ulteriore rivalutazione. Gli assegni minimi sono stati rivalutati dell’1,5% per i pensionati con meno di 75 anni e del 6,4% per i pensionati che avevano già compiuto 75 anni.
Anche nel 2024 ci sarà una doppia rivalutazione. La rivalutazione annua che riguarderà tutte le pensioni sarà del 5,4% e già questo porterà le pensioni minime a 598,00 euro. Ma non è tutto perché anche per il 2024 l’Esecutivo ha deciso di applicare una rivalutazione speciale agli assegni pari o inferiori al trattamento minimo.
La rivalutazione speciale sarà del 2,7% per tutti, a prescindere dall’età anagrafica. Siamo ancora lontani dai tanto attesi 1000 euro al mese promessi dall’ex premier Silvio Berlusconi ma, piano piano, il Governo sta procedendo verso quella direzione. In compenso, dal prossimo anno, saranno penalizzate le pensioni più alte, quelle che superano di 10 volte l’importo del trattamento minimo. Per questi assegni la rivalutazione passerà dal 32% al 22%.
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