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Pianto liberatorio, a cosa serve veramente? Quello che non sapevi

Pubblicato da
Mariachiara Tavano

Vi capita a volte di piangere senza interruzioni e senza una ragione? Ecco che cosa dovreste sapere e a cosa serve davvero.

Molte volte il pianto viene considerato qualcosa di cui non andare proprio fieri o comunque un’azione di cui vergognarsi. Forse questo concetto anche dal punto di vista della storia si è sempre trovato più forzato per quanto riguarda gli uomini, che hanno sempre evitato di farsi vedere o scoprire con le lacrime agli occhi in pubblico, poiché lo consideravano disdicevole.

Piangere non è una cosa negativa (Crypto.it)

Mentre per le donne è sempre stato legittimo piangere, anzi, quasi obbligatorio. Infatti se una donna non si fa vedere piangere almeno una volta nella vita, potrebbe significare che ha un carattere acido.

Pertanto tanti pregiudizi e idee sbagliate si sono aggirate intorno al pianto. Il motivo principale per cui si ritiene che piangere sia sbagliato e causa di vergogna è collegato al fatto che nel momento in cui si piange ci si costerna, si cambia quasi l’espressione del viso e dell’aspetto, si diventa più fragili e vulnerabili, poiché diventa evidente la propria sofferenza interiore. Per cui può accadere che qualcuno si senta più forte di una persona che si fa vedere piangente o piagnucolosa e se ne approfitti. Ma questo mito è da sfatare. 

A cosa serve davvero il pianto liberatorio?

In realtà piangere non è per forza un comportamento per cui provare vergogna. Anzi, c’è da dire che non tutte le persone riescono a farlo, per cui sotto un certo aspetto, si potrebbe considerare il pianto come una prerogativa di ben poche persone. Esatto, prerogativa: questo perché in realtà piangendo noi ci liberiamo e dopo che ci siamo liberati, spesso ci sentiamo meglio.

Piangendo si liberano e si accettano le emozioni (Ansafoto-Crypto.it)

Questa sarà forse una scoperta per molti, ma si tende a non considerare affatto la quantità di emozioni che vengono messe in moto e tirate fuori da noi durante il pianto. Tutto ciò agisce in modo importante sulla nostra psiche. Ecco perché il pianto può diventare liberatorio. Ma da cosa ci si libera?

Appunto di tutti quegli stati emozionali che spesso finiamo per sopprimere e sottovalutare, ma che in noi sono preponderanti e nel momento del pianto si scatenano. Quando piangiamo, diciamo di si alle nostre emozioni e questo ci consente di stare meglio con noi stessi. Ma non solo. Il nostro rapporto con chi ci circonda più diventare più vero, perché ci mostriamo per quello che siamo senza maschere di protezione o falsità e ci leghiamo di più agli altri.

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